domenica 27 giugno 2010

PROGETTO TONEWALL di DAVID JACKSON SOUNDABILITY con il soundbeam


Nei miei vagabondaggi in rete ho “incontrato” il lavoro di David Jackson e ne sono rimasta veramente colpita, soprattutto perché una volta ancora mi confermo come la tecnologia, se usata con spirito di inclusione e non di divisione, può essere veramente una grande risorsa anche in ambito terapeutico…
Scopro che David Jackson è un sassofonista, flautista e che attualmente è uno straordinario performer di musica interattiva. Ha fatto parte della band Van der Graaf Generator e suonato con Peter Gabriel, ma soprattutto è stato per 12 anni un insegnante di matematica e musica per ragazzi con bisogni speciali, prima di iniziare nel 1992 il progetto “Tonewall”. Tonewall è il nome di una idea, di un progetto unico di musica tecnologica interattiva che utilizza uno strumento chiamato Soundbeam e il suo produttore di eco. In poche parole , un sensore proietta nello spazio un fascio di ultrasuoni, i quali, incontrando un ostacolo, rimbalzano indietro verso la sorgente come il sonar di un pipistrello. Gli ultrasuoni incontrando un ostacolo tornano indietro (effetto ECO). I movimenti corporei, compiuti all'interno del raggio, vengono intercettati e tradotti in segnali Midi, e quindi in suono, a seconda della direzione e della velocità dell'oggetto in movimento (una mano, un piede, un dito, la testa...). Il Soundbeam nasce a Bristol nel 1984 ad opera del compositore Edward Williams, che sviluppò questo fascio di ultrasuoni ispirato dal Theramin degli anni ’30. Originariamente inteso come un innovativo strumento artistico, nel tempo si è affermato come un efficace strumento terapeutico.
Il lavoro di David Jackson è quello di creare musica con gruppi di persone a diversi livelli di abilità ed anche con profonde disabilità, e di unirli insieme sul palco. In 16 anni di lavoro Jackson ha saputo far suonare musicisti non professionisti e disabili in alcuni dei più grandi festival di musica nel mondo. Integrazione ed inclusione attraverso l’abilità musicale è la filosofia alla base di questo lavoro. Mi sembra proprio che Tonewall sia una opportunità ideale per adulti e bambini con difficoltà fisiche e di apprendimento per vivere un’esperienza di gioia, soddisfazione e condivisione che il creare insieme musica può sicuramente dare.
Per saperne di più: www.jaxontonewall.com o guardate i video su youtube!
Silvia Adiutori

lunedì 7 giugno 2010

I FANTASTICI CINQUE


E così … scopro di cosa e come sono fatte le storie!
Le storie raccontate, ascoltate e ri-raccontate. Dai miti alle telenovela, passando per racconti e romanzi…, favole e fiabe o novelle.
Ma anche quelle ricordate, filmate, interpretate, disegnate …!! Soprattutto sognate!!!
Sono fatte dai fantastici 5. Attori protagonisti delle nostre uniche vite- vite uniche: I nostri organi di senso.
Parlo proprio della vista, del nostro udito, dell’olfatto, il tatto e il gusto, senza il quale tutto avrebbe lo stesso unico ripetitivo colore.
Siamo soliti pensare ai nostri occhi, al nostro udito, al nostro naso, bocca e lingua e alle nostre mani come organi o parti anatomiche più o meno funzionanti che “sentono” e/o rico-noscono che “fanno o che non fanno” ecc…. ma, proviamo a considerarli nella loro funzione esistenziale.
Per esempio, una mano che tocca in senso anatomico, muscolare e nervoso diventa oggetto, struttura. Ma se sposto l’attenzione al vissuto cioè a quello che la mano tocca, o lascia e al come, sfiorando, tirando, aggrappando/accarezzando ecc.., la mano diventa soggetto del sentire, e può creare, creare e raccontare. Da questo, quindi, possiamo affermare che non sono le immagini che vedo, i suoni e gli odori che sento, ad evocare ... sono i miei occhi e le mie orecchie, il mio naso, sono io che evoco … E se mi permetto di esprimerlo, nei diversi modi in cui mi rendo possibile farlo, creo. Creo arte.
E cosi …. L’occhio attento vide il naso, rise sorpreso e soddisfatto di sé, continuò il suo cammino ed incontrò il gusto…, un gusto dolce, di vaniglia e decise di sfiorare la mano timidamente, in attesa di risposta, ne sentì l’odore: inebriante. Si chiuse e riposò sereno.
Anna Maria